BOLOGNA

VISITARE BOLOGNA - INFORMAZIONI E GUIDA. Soprannominata "la dotta" per la sua antica e prestigiosa università, Bologna è una città che sa coniugare sapientemente tradizione e modernità. Il centro storico medievale custodisce tesori architettonici unici come i celebri portici, ma l'anima più autentica si respira nella vivacità dei giovani studenti che animano le sue vie.

 

Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli Bologna arrogante e papale Bologna la rossa e fetale Bologna la grassa e l' umana già un poco Romagna e in odor di Toscana...

Così canta la sua Bologna Francesco Guccini, uno che di bellezza e buon vivere se ne intende. Si può dire solo "qualcosina" di Bologna, dei suoi portici, delle trattorie, dei mercati, della sua gente, della sua storia, perché la si deve passeggiare, ammirare, assaggiare.

Le definizioni per Bologna si sono sempre sprecate l'Erudita in quanto culla dal 1088 della più antica università del mondo occidentale, la Grassa per la sua tradizione culinaria e la Rossa per il colore dominante di case e palazzi e per i suoi simboli sportivi: Ducati, ma anche la non lontana Ferrari a Maranello. Portici, torri, piazze, fanno si che le persone vivano la città molto all'aperto.  I portici, così estesi e pittoreschi, sono candidati al patrimonio dell'UNESCO. Le torri sono costruzioni medievali che sembrano guardiani silenziosi sui tetti della città. Le piazze, sono il punto d'incontro dei bolognesi che amano riunirsi, sono racchiuse da bellissimi edifici civili e religiosi. Insomma, Bologna è una città viva, nella sua quotidiana, vivace per natura, anche per la vitalità della comunità studentesca. Moderna, per tutta una serie di eventi culturali che attirano nelle strade letterati, scrittori, artisti di ogni genere. Alternativa, con le sue taverne, i pub, i club rock e jazz che animano una scena underground di primo piano.


 

BolognaPer comprendere l'ospitalità dei bolognesi dobbiamo dire che, sotto le Due Torri, esisteva già il fenomeno degli studenti fuori sede, nel XII secolo. Il centro storico è davvero suggestivo, uno dei meglio conservati d'Europa, ricco di palazzi antichi, chiese, opere d'arte, a testimonianza della rilevanza culturale che Bologna ebbe nel corso dei secoli.

 

Nel XIII secolo, per risolvere un problema di sovrappopolazione, Bologna fece ampio uso della soluzione del portico, dando alla città il suo aspetto attuale. Per creare nuove abitazioni, sulle facciate delle case furono costruiti degli sbalzi, sostenuti da travi padronali, che consentivano il libero passaggio per il traffico e proteggevano le persone dalle intemperie e dal sole. Bologna acquisì ben presto 43 km di portici, diventando la città con il maggior numero di portici al mondo. "I portici di Bologna sono famosi almeno quanto i canali di Venezia", scriveva, con un tocco di malizia, lo scrittore Luca Goldoni. Senza questi portici, i bolognesi non sarebbero così universalmente conosciuti come tiratardi, nottambuli e bon vivant. Anche qui infatti lavorano, e sotto questi portici si trovano i centri commerciali più straordinari e luminosi che una città moderna possa offrire, e un numero sempre crescente di studenti.  Sotto i quali si respira un'atmosfera palpitante, multiforme.

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Veduta dal Campanile di San PietroPoco o nulla rimane della Felsina etrusca e della Bolonia romana. La città ebbe un ruolo importante nel Medioevo, quando fu una delle prime a dichiararsi comune autonomo, opponendosi agli imperatori del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa e Federico II. Le lotte che ne seguirono la portarono dalle signorie dei Pepoli, dei Visconti e dei Bentivoglio alle mani dello Stato della Chiesa nel 1506. Anche sotto il governo del cardinale Paleotti, Bologna continuò ad avere una straordinaria influenza culturale e artistica. All'epoca era la sede della più importante scuola di pittura della Controriforma, con nomi come Annibale Carracci e i suoi fratelli e Guido Reni. La musica si sviluppò qui verso la fine del Medioevo grazie all'importante Cappella di San Petronio. Allo stesso tempo, la sua università attirava i più grandi studiosi dell'epoca e dava alla città il soprannome di "dotta".

Veduta dal Campanile di San PietroL'atmosfera intellettuale favorì la penetrazione delle idee dell'Illuminismo, che prefigurava la nascita, cento anni dopo (nel 1872), del primo gruppo socialista guidato da Andrea Costa, che portò nel 1892 alla fondazione del Partito Socialista. Bastione della sinistra italiana, la città è anche conosciuta come "la rossa" per il suo colore politico ma forse anche per la caratteristica tonalità delle sue facciate.

 

Ma Bologna non è rimasta una ricca signora che vive di rendita, si un passato glorioso ma ormai andato, e ha investito sul suo futuro e ci ha creduto. Il Quartiere Fieristico, il Palazzo dei Congressi, le strutture ricettive ben strutturate, le numerose aziende industriali di primaria importanza, l'attenzione per l'educazione, la conoscenza, l'arte moderna e la cultura alternativa in tutte le sue sfaccettature.

Bologna Piazza GrandeUna visita a Bologna può sicuramente cominciare da Piazza Maggiore, che d al 1200 è stato ed è il punto focale della città,  della sua vita religiosa e politica. Tra i maestosi palazzi medievali sulla piazza si trova l'incompiuta Basilica di San Petronio . Dedicata al santo patrono della città, è stata progettata da Antonio di Vincenzo. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1390. Il suo essere incompiuta, la rende la rende unica. La sua base di marmo è un vero capolavoro del Rinascimento . Le colonne sul portale principale e le statue di San Petronio e della la Madonna col Bambino in lunetta sono opera di Jacopo della Quercia, mentre le porte furono create da Amico Aspertini, Alfonso Lombardi e Giacomo Silla tra gli altri.

L'interno della basilica è estremamente luminoso e spazioso, dominato dai toni rosa dei suoi pilastri in mattoni. Di fronte alla basilica, si trova la linea meridiana disegnata da Gian Domenico Cassini nel 1655. Sempre lì si trova anche il Palazzo del Podestà che fu stato costruito nel 1485 su progetto di Aristotele Fioravanti,  un geniaccio che dovrebbe essere più conosciuto in Italia (diresse tra l'altro la costruzione del Castello di Buda a Budapest della Cattedrale dell'Annunciazione, all'interno del complesso del Cremlino a a Mosca).

3A ovest della piazza si trova il Palazzo Comunale o Palazzo D'Accursio che fu utilizzato dall'amministrazione civica, fin dal XIII secolo.  La sua facciata è ornata da un bel portale in arenaria (creato da Galeazzo Alessi nel 1550) e da una Madonna in terracotta  opera di da Niccolò dell'Arca nel 1478. La statua in bronzo di papa Gregorio XIII Boncompagni sul portale fu realizzata da Alessandro Menganti nel 1576. Il tetto del Palazzo Comunale è impreziosito da sia da merli guelfi (quadrati sopra il ballatoio) sia merli ghibellini (a coda di rondine sulla torre di Arnolfo). All'interno, si trovano le sontuose sale del Legato Pontificio e i suoi  appartamenti con una preziosa  raccolta d'arte civica. Anche il Museo Morandi si trova anche all'interno di questo palazzo.

Sempre sulla Piazza Maggiore si trovano il Palazzo dei Banchi, il Palazzo dei Notai, il leggendario Palazzo Re Enzo e la famosa Fontana di Nettuno progettata dal Giambologna e Tommaso Laureti nel 1563.

Ad est della basilica, lungo il lato destro si trova il portico del Pavaglione, sotto il quale si scorge l'antico Ospedale della Vita e della Morte che oggi ospita il Museo Archeologico e l'Archiginnasio famoso per i settemila stemmi araldici che sono stati dipinti sulle pareti interne. Accanto a Palazzo dei Banchi si trova la rete intricata di strade del Mercato di Mezzo, dove le strade  conservato i nomi delle antiche corporazioni delle arti.

Se si attraversa Piazza Maggiore e si continua da via Rizzoli a via Oberdan, si raggiunge il Ghetto Ebraico, dove è stato aperto nel 1999 il nuovo Museo ebraico . Da qui si scorgono bene le Due Torri di Bologna. La più alta, la Torre degli Asinelli di 97metri e la Torre Pendente Garisenda di circa 48 metri. A questo punto il percorso prosegue verso Piazza Santo Stefano, con una breve sosta per prendere fiato (e magari un caffè) davanti al Palazzo della Mercanzia del 1384. La piazza è circondata da incantevoli edifici e dal leggendario Complesso Basilicale Stefaniano che fu fondato da Petronio il santo patrono della città. Questo complesso religioso (composto da sette chiese) è unico e fu costruito sui resti di un antico tempio romano dedicato alla dea Iside.

Arrivando verso via Santo Stefano, si raggiunge  la bella chiesa di San Giovanni a Monte. In fondo a Via Santo Stefano, svoltando in Via Dante, si arriva a Piazza Carducci, dove si trovano la Casa di Giosuè Carducci, il Museo del Risorgimento e un monumento dedicato al poeta. Proseguendo ci troviamo di fronte alla chiesa della Madonna del Baraccano, che è stata costruita proprio alle spalle le antiche mura della città.  Infine, sosta per il pranzo o semplicemente un gelato ai Giardini Margherita.

Ci sono tanti altri luoghi da vedere a Bologna, potete vederli nella ricca pagina che vi abbiamo dedicato (Cosa vedere a Bologna), tuttavia se c'è un'ultima cosa che vi possiamo consigliare tra le tante bellissime, andate a vedere la Chiesa di Santa Maria della Carità a Bologna, dove si trova diversi dipinti di pittori della scuola bolognese, tra cui, Crociffisione e santi, di uno dei più rivoluzionari pittori nella Storia dell'Arte, Annibale Carracci.

Questo è solo uno dei tantissimi itinerari che si possono affrontare visitando Bologna che ha da offrire talmente tanto al visitatore che c'è l'imbarazzo della scelta. Buona Bologna allora, da Informagiovani-italia.

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